SBAGLIANDO S’IMPARA

(articolo a cura della dott.ssa Valentina Giurbino)

La pedagogia dell’errore, una chiave interpretativa positiva dell’errore nel processo di apprendimento

Canva - Kid Covering his Eyes Next to a Question Mark

“Sbagliando si impara”. Non esiste frase più chiara e semplice per spiegare il processo di apprendimento.  L’errore, ciò che spesso viene considerato un aspetto penalizzante rispetto ai percorsi cognitivi, può essere considerato il punto di partenza verso un’acquisizione di maggiore padronanza del proprio stile di apprendimento.

Il processo di apprendimento, infatti, non è quasi mai un percorso lineare.

Prima di raggiungere l’obiettivo prestabilito si percorrono spesso numerosi passaggi, talvolta anche impercettibili.

Con queste premesse risulta ancora più chiaro come, in questo periodo in cui affianchiamo i nostri figli nello svolgimento dei compiti e offriamo supporto nella didattica a distanza, la nostra figura di adulti “accompagnatori”, debba assumere sempre di più il ruolo di mediatore, facilitatore.

Davanti agli errori dei nostri bambini è importante aiutarli a comprendere quale strada li ha portati a quel determinato risultato, sapendo fare le giuste domande, senza colpevolizzare.

Porre al bambino domande che mostrano curiosità e interesse per i suoi percorsi mentali, sia in presenza che in assenza di errore, lo aiuterà ad individuare proprie modalità di apprendimento, a riflettere sulle proprie strategie messe in atto, generando una competenza fondamentale al fine di rendere il bambino autonomo sia nello studio, sia nelle attività che quotidianamente incontrerà nel proprio percorso evolutivo.

Questo atteggiamento gli permetterà di costruire e preservare il proprio senso di autoefficacia, spingendolo ad esplorare le possibilità che gli si porranno davanti senza paura, costruendo quella competenza fondamentale ai fini del successo scolastico, lavorativo e relazionale che è la flessibilità cognitiva.

Quando si parla di flessibilità cognitiva ci si riferisce proprio alla capacità di saper ridefinire i propri piani e i passaggi che si erano ipotizzati per raggiungere gli obiettivi, alla luce di ostacoli che possono giungere sul nostro cammino, come gli errori o gli imprevisti.

Dunque, è forse il caso di dire che sbagliando si impara, si cresce e si genera consapevolezza.